Paolo Ganz - "Sulle scale"

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Dieci canzoni "sulle scale", alla vecchia maniera, in bilico tra passato e presente, tra andare e venire. Musiche composte su una vecchia chitarra acquistata di seconda mano per 50 euro e arrangiate ancora una volta da Simone Chivilò, a far da colonna sonora a testi scarabocchiati a matita su un album da disegno.

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PAOLO GANZ – Sulle scale     SDN.FR014

Terza prova dedicata alla canzone d’autore del veneziano Paolo Ganz, musicista e scrittore di lungo corso. Sulle Scale, questo il titolo del nuovo CD pubblicato ancora una volta da Storie di Note, riconferma una scrittura letteraria e musicale di rara profondità. Rispetto al precedente Borges, Atahualpa e le Magiche Lune (Storie di Note FR10 – 2022) lo strumentario è più asciutto e resi più intimi gli arrangiamenti, nella ricerca di definire un vero e proprio chansonnier dei nostri giorni. Il titolo del CD, così come il brano omonimo, è un vero e proprio programma della narrazione. Salendo le scale – infatti – si ritorna a casa, alla rassicurante quiete domestica, alla propria tana, quindi ai ricordi che, in questo caso, sono quelli di un’intera generazione. Oppure si va verso il mistero di un incontro. Scendendo le scale affrontiamo una nuova giornata, un viaggio, una partenza indefinita. Sulle scale ci si rincorre per aggiungere al discorso già dato per concluso una parola dimenticata, forse importante. Sulle scale ripensiamo a un addio, forse per tornare.

“Te lo dico sulle scale, te lo dico in maniche di camicia, come un tempo tutto nudo con un fiore tra le dita”

Si resta sulle scale quando qualcuno ci ha sbattuto la porta in faccia cancellandoci dalla sua vita; e sulle scale, una volta chiusa la porta, ci si ritrova soli. Salendo le scale si va verso un ritorno, si ripassa un’ultima volta la frase a lungo pensata per chiedere scusa nascondendo l’imbarazzo. Scale come limbo, metafora tra l’essere dentro o fuori.

La Milano degli anni ‘70 di Quartiere, con in filigrana il ricordo dell’anarchico Pinelli; la storia d’amore nata e finita nella cucina di una trattoria di Reggio Calabria (Lucinella); lo sberleffo apotropaico a una donna che maledice (Filomena) e la malinconia di due Teneri Barbari che “sciacquano i cuori nelle acque della Moldava” l’eterna narrazione continua.

Queste canzoni sono appunto sulle scale: in bilico tra passato e presente, tra andare e venire. Musiche composte su una vecchia chitarra acquistata di seconda mano per 50 euro e arrangiate ancora una volta da Simone Chivilò, a far da colonna sonora a testi scarabocchiati a matita su un album da disegno.

Dieci canzoni alla vecchia maniera.

Ascolta in anteprima gli estratti dei 10 brani dell'album

 

 

BIOGRAFIA

Paolo Ganz, scrittore, musicista e libero viaggiatore, con un passato da bluesman inossidabile, vive al Lido di Venezia davanti all’Adriatico. Inventa, raccoglie e racconta storie, ma ha scritto anche articoli, saggi, poesie, musiche e canzoni. Tutto questo perché da bambino nessuno gli raccontava fiabe e così, da grande, ha imparato a raccontarsele da solo, in parole e musica.
Tra gli ultimi titoli della sua lunga produzione letteraria vanno ricordati Piccolo taccuino Adriatico (Mare di Carta, 2014, secondo classificato al premio Carlo Marincovich 2015), Cercando Venezia. Guida poetica alla citta di pietre e acqua (Mare di Carta, 2016, menzione al premio Gambrinus Mazzotti 2017), La Grecia di isola in isola (Ediciclo, 2017), Venezia complice (Bottega Errante, 2018), Scemo di guerra (Nuova Dimensione, 2018), L’istinto del gatto mediterraneo (Ediciclo, 2019), Gli orologi di Praga (Bottega Errante, 2020) e Le storie dell’isola (Amazon 2022). È inoltre l’autore di quello che tuttora rimane il primo e più completo Metodo per Armonica Blues italiano (Bèrben, 1987). Dopo molte incisioni blues a suo nome e a fianco di altri artisti, tra cui alcune colonne sonore per De Laurentis e Cecchi Gori, ha fatto ritorno alla canzone d’autore con il CD Per le piogge d’autunno, i gatti e gli stupidi (Artevoce AV21 01), seguito da Borges, Atahualpa e le magiche lune (Storiedinote SDN.FR010) nel 2022, ed ora da Sulle scale (Storiedinote SDN.FR014), tutti prodotti da Simone Chivilò.
Convive con Ulisse e Ciprea, due felini con cui mangia e dorme, e che spesso lo aspettano sonnecchiando sul molo della sua isola immaginaria. Paolo Ganz scrive e legge compulsivamente, e di tutto ciò Ulisse e Ciprea sono attenti testimoni. Inoltre, sono loro gli unici esseri viventi a cui, citando Joseph Conrad, Paolo non deve spiegare che quando guarda fuori dalla finestra sta lavorando.

 

 

 

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